Nella notte del 25 gennaio 2003, all’età di 85 anni, presso il Policlinico Umberto I, a causa di un infarto, moriva l’attore Leopoldo Trieste. Era facile incontrarlo per le strade del municipio. Soprattutto se si sconfinava nella “sua” zona, quel rettangolo irregolarmente squadrato ed ingannevolmente pianeggiante
compreso tra Porta Pia e piazza Fiume. Del resto, Trieste abitava all’inizio di via Bergamo. Lanciato come interprete da Federico Fellini (Lo sceicco bianco del 1952 e I vitelloni del 1953), diresse a sua volta Città di notte (1958) e Il peccato degli anni verdi (1960), per dedicarsi poi totalmente alla carriera di caratterista,
con frequenti apparizioni in commedie all’italiana (Divorzio all’italiana del 1961, Sedotta e abbandonata del 1964, Il medico della mutua del 1968, Piso pisello del 1981) ma anche in grandi produzioni come Il padrino – Parte II (1974), Il nome della rosa (1986), Nuovo Cinema Paradiso (1988) e L’uomo delle stelle (1995). Negli anni Sessanta e Settanta prese parte anche a diversi sceneggiati televisivi,
quali Le inchieste del commissario Maigret, La famiglia Benvenuti e Il Circolo Pickwick, nonché nello sceneggiato per ragazzi Le avventure di Ciuffettino, andato in onda tra il 1969 ed il 1970. Nel 2000 partecipò all’episodio Il cane di terracotta della fiction Il commissario Montalbano, nel ruolo di Lillo Rizzitano.