Al Teatro Tirso de Molina di via Tirso, dal 29 aprile al 10 maggio, va in scena “Ma la sanità?” di e con Nino Taranto. Ambientato in una medicheria di un ospedale romano, siamo all’inizio del turno di notte. Il primo ad apparire è Salvatore, infermiere che come al solito è in ritardo per il proprio turno tant’è che se la prende con l’orologio che corre troppo promettendogli di cambiarlo con uno cinese. Salvatore è un traffichino vende orologi che rimedia in modo losco ma soprattutto vende tutto quello che è vendibile poiché per mantenere la ex moglie e due figli non gli basta lo stipendio. Poi entra Michelina la caposala di cui Salvatore è innamorato ma non corrisposto che lo rimbrotta per l’ennesimo ritardo e la mancanza di rispetto per il turno precedente. Lei è la chioccia della corsia si prende cura amorevolmente di tutti e di tutto Un altro personaggio della storia è Dante è ipocondriaco ed è in ospedale da sempre praticamente ogni giorno accusa una nuova malattia per rimanere in ospedale… infatti lavora in ospedale come ammalato, fa servizi agli altri pazienti come ritirare le analisi e le cartelle cliniche, parlare col primario al posto dei parenti ecc… anche perché è l’unico che capisce il linguaggio scientifico dei medici e la loro scrittura… Dante è un traduttore di tutto ciò che non si capisce. Nell’ospedale si aggira una piccola suora cappellona che prepara le medicine in maniera goffa è una gran pasticciona e dice solo: “Prego” Inoltre c’è Laura una bella dottoressa giovane ed affascinante che è perennemente lasciata dal suo uomo, ora è costretta a vivere in ospedale nei ripostigli perché non hai più i soldi per pagarsi un affitto, una precaria della sanità. Appariranno nella storia anche san Gennaro e sant’Ambrogio che si contenderanno la paternità dei miracolati….il tutto per ottenere il nome dell’ospedale a loro nome dedicato . I nostri personaggi si imbatteranno in una vecchia signora morente che è molto facoltosa ha un patrimonio di 6 milioni di euro e non ha eredi. Viene scoperta una lettera che è il testamento notarile che la vecchia lascia tutto alla “congregazione del buon samaritano” per farne uso appropriato. I nostri personaggi scoperta la cosa cominciano a fantasticare su così tanti soldi e mentre sognano vite agiate, si accorgono che Dante, l’ipocondriaco, somiglia in maniera impressionante alla vecchia… Scatta la truffa si tiene in vita la vecchia in tutti i modi fino a che Dante, nel personaggio della vecchia ricostruisce il testamento a loro favore . Dante oltre ad essere ipocondriaco di natura è anche un pauroso, ma è tutto nelle sue mani e nei suoi complici… bisogna chiamare il notaio prima che la vecchia muoia. I loro goffi intendimenti avranno un esito diverso dalle loro aspettative la vecchia grazie alle loro cure si riprenderà e li premierà costringendoli a lavorare per lei come badanti per tutta la vita a lei rimasta e lasciandogli la gestione della sua ricchezza. Intanto i due santi si contenderanno il miracolo della vecchia resuscitata ma sicuramente non per loro merito.